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  domenica 3 novembre 2024 Bosco Ficuzza Registrazione 

LIPU - LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI
SEZIONE DI ALCAMO (TP)
CODICE FISCALE 80032350482

ESCURSIONI LIPU

BOSCO FICUZZA

Il Bosco della Ficuzza, è il simbolo della foresta siciliana nel suo aspetto più antico e costituisce un patrimonio di inestimabile valore per la ricchezza di fauna e flora che lo caratterizza.
Si tratta di un vasto ed esteso altopiano boscoso che ancor oggi riesce ad evocare le suggestive immagini di una Sicilia ricoperta da un' unica immensa selva, quale era al tempo dei Greci.
Nel secolo scorso i boschi di Ficuzza, comprendenti i feudi "Lupo", "Cappelliere", "Ficuzza"
e successivamente anche la "Foresta di Godrano" sono stati utilizzati da Ferdinando IV di Borbone come tenuta reale di caccia che in posizione molto suggestiva e dominante vi edificò la rinomata "Palazzina Reale", simbolo dell'area, nello scenario dominato dalla Rocca Busambra.
Con la morte di Re Ferdinando, nel 1825, l'edificio fu abbandonato e per il bosco iniziò un lungo periodo di pesante sfruttamento e degrado.
Il complesso boscato, oggi denominato semplicemente "BOSCO DI FICUZZA" ricade nel territori comunali di Corleone, Godrano, Mezzojuso e Monreale e dal 1948 tutta l'area è diventata proprietà dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, che ha intrapreso il lavoro di rimboschimento e ricostituzione boschiva, ove necessario, allo scopo di risarcire i danni precedentemente subìti.
La "Palazzina Reale" quanto prima ritornerà al suo antico splendore, anche come struttura museale, ed il bosco sta riacquistando lentamente la sua antica fisionomia.
L'area di Ficuzza è stata destinata a Riserva Naturale Orientata estesa complessivamente circa 7.400 ettari, di cui 5.300 di zona A (Riserva integrale) e 2.100 di zona B (Preriserva).
Ambienti di particolare interesse sono il "Gorgo del Drago", il "Gorgo Tondo" ed il "Gorgo Lungo", espressioni relitte di laghetti naturali.
L'avifauna, ricca, comprende, tra l'altro, l'aquila reale, il falco pellegrino il lanario e la coturnice di Sicilia.
Sopra Rocca Busambra, complesso calcareo alto 1613 metri, si vedono volare i gracchi corallini e, sempre piu raramente, il capovaccaio.
È presente anche una consistente colonia di grillai.
Nel bosco si sente il ritmico tambureggiare del picchio rosso maggiore e sul terreno frequenti sono le tracce del passaggio dell' istrice.
I più fortunati possono osservare il raro gatto selvatico, il topo quercino, la martora e il riccio.
Nei cosiddetti "gorghi", piccole pozze d'acqua presenti in alcune radure all'interno del bosco, non è difficile scorgere la tartaruga palustre.
Questo è lo splendido scenario che accoglie oggi il Centro Regionale per il recupero della Fauna Selvatica (maggiori informazioni in
SOS animali).

SOS animali

 

 

 


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